9.25.2007

Qualche domanda a “MicroMega”

Il blog di Luigi Accattoli
25 Settembre 2007 alle 16:57 · Archiviato in Varie

Il Vaticano non parla, almeno per ora. Pare che abbiano deciso di mantenere un riserbo totale di fronte alle obiezioni mediche e bioetiche di Lina Pavanelli sulla morte di Giovanni Paolo II pubblicate da “MicroMega” con il titolo La dolce morte di Karol Wojtyla (vedi post del 14 aprile 2006, 18 e 24 settembre 2007). In vista della conferenza stampa di domani (vedi post precedente) mi sono preparato a fare qualche domanda. Lina Pavanelli afferma:“Nei due mesi antecedenti la morte, il paziente non ha ricevuto una quantità di nutrimento sufficiente e non ha usufruito in tempo utile di quei presidi terapeutici che sono normali per molti malati con patologie simili”. Come può formulare questa affermazione non potendo accedere alla cartella clinica? Afferma anche che le dichiarazioni di Navarro-Valls non menzionano mai – eccetto una volta – il 3 marzo – all’aspetto nutrizionale della situazione del paziente. Ma questo non è vero, io ho trovato cinque riferimenti alla nutrizione tra il 4 febbraio e il 3 marzo: il 4 febbraio, il 7 febbraio, il 28 febbraio, il 3 marzo il portavoce dice che GPII si alimenta regolarmente; il 25 febbraio dichiara che “stamane ha fatto la prima colazione con buon appetito”. La questione nutrizionale seria dobbiamo dunque immaginare che prenda corpo dopo il 3 marzo, poniamo intorno al 10 marzo, quando viene annunciato un prolungamento della degenza in ospedale. Le informazioni da me raccolte per indiscrezione dicono che l’impianto ripetuto del sondino nasogastrico inizia nell’ultima fase del secondo ricovero. Ma se questo – più o meno – è il quadro dei fatti, su che cosa si basa l’affermazione che l’impianto permanente del sondino era un provvedimento salvavita e che il mancato ricorso “tempestivo” ad esso non può che essere dovuto a un rifiuto del paziente? Combinando la residua alimentazione per via orale con il supporto della flebo e del sondino nasogastrico impiantato a più riprese non si potrebbe concludere per un nutrimento sufficiente? Sono domande che avanzo analizzando le affermazioni della dottoressa Pavanelli e confrontandole con le affermazioni ufficiali e ufficiose venute dall’ambiente vaticano. E concludo: non disponendo di dati clinici su che cosa possiamo fondare la certezza che il “deficit nutrizionale” grave si sia manifestato molto prima – addirittura due mesi prima – di quando esso è stato affermato dal medico curante, cioè il 30 marzo? Se non vi è questa certezza che senso ha la questione bioetica che viene sollevata?

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MicroMega insiste sulla “dolce morte” di papa Wojtyla

24 Settembre 2007 alle 10:44 · Archiviato in Varie

La conferenza stampa di MicroMega sulle ultime settimane di vita di papa Wojtyla (vedi post del 18 settembre) è stata spostata da martedì a mercoledì 26 e dunque cadono le mie riserve sulla possibilità di esserci (esposte in un commento al post citato), dovute alla concomitanza - su domani - di un’altra conferenza stampa del vescovo Betori segretario della Cei. Andrò dunque alla Facoltà Valdese e ascolterò le argomentazioni che verrano proposte a sostegno dell’affermazione che il il vecchio papa abbia rifiutato l’alimentazione tramite sondino che il magistero papale ritiene moralmente doverosa per pazienti in quelle condizioni. Alla conferenza stampa parteciperanno “Paolo Flores d’Arcais direttore di MicroMega, Lina Pavanelli medico anestesista, Mina Welby moglie di Piergiorigio Welby, Giovanni franzoni, teologo, già abate di San Paolo fuori le mura”. Ho esposto sul “Corriere della Sera” e in questo blog la mia idea, che contrasta con quell’affermazione. Invito i visitatori che hanno competenza medica o bioetica a fornirmi argomenti, se ne hanno, a sostegno della mia posizione. Grazie a tutti in anticipo. Luigi
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