1.18.2005

AVVENIRE Almeno due i piani nazisti per rapire Pio XII

Salvatore Mazza

Quando il generale delle SS Karl Wolff mise in guardia Pio XII sui progetti di Hitler per farlo rapire, molto probabilmente sapeva di non essere stato lui l’unico a ricevere l’ordine di eseguire quel piano. Il capo delle SS in Italia, infatti, quando la notte del 10 maggio del ’44 incontrò Papa Pacelli per rassicurarlo circa il fatto che lui comunque non avrebbe eseguito quell’ordine, lo esortò comunque a «stare attento» e a «non sottovalutare i rischi» in una situazione così «confusa» come quella che si stava vivendo in quel momento in Italia. Non si sa se, nella sua deposizione sulla vicenda resa nel 1972 al processo rogatorio svoltosi a Monaco di Baviera per istruire la causa di beatificazione di Pio XII, Wolff abbia parlato anche di questi altri aspetti della vicenda. Ma è difficile pensare che, per la sua carica e le sue responsabilità, non fosse al corrente della missione-lampo compiuta in Italia dal generale Wilhelm Burgdorf nel marzo del ’44, pochi giorni prima del bombardamento dell’abbazia di Montecassino e dello sfondamento del fronte meridionale da parte degli Alleati. Capo dell’ufficio del personale dell’esercito, Burgdorf era in realtà una figura sinistra e tra le più temute nella gerarchia nazista, tra i pochi ammessi nella cerchia di collaboratori più ristretta di Hitler (non a caso sarebbe poi morto il 3 maggio del ’45 nel bunker di Berlino). Burgdorf era "famoso" soprattutto per due degli incarichi che in genere svolgeva: riferire di persona ordini espressi del Fuehrer, e "invitare" chi era caduto in disgrazia a togliersi "con eleganza" di torno (fu lui in persona, per esempio, a comunicare a Rommel l’ordine di suicidarsi e ad accertarsi che l’eseguisse seduta stante). La sua improvvisa irruzione sul fronte meridionale – non seguita da nessuna "ondata" di suicidi – è da mettere molto probabilmente in relazione con gli ordini che, secondo le testimonianze dell’epoca, alcuni reparti della Wehrmacht ricevettero, di "proteggere" - ossia rapire – il Papa durante un’eventuale ritirata da Roma. Ordine anche questo, come quello ricevuto da Wolff, e come tanti alti impartiti da un Hitler sempre più delirante nell’ultimo anno di guerra (come quello di distruggere Parigi) che i destinatari, semplicemente, ignorarono.

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