4.08.2005

MESSA ESEQUIALE E TUMULAZIONE DELLA SALMA DEL ROMANO PONTEFICE GIOVANNI PAOLO II (fin)

CONCLUSIONE

Terminata la supplica delle Chiese Orientali, tutti pregano per qualche tempo in silenzio.

Poi il Cardinale Decano asperge con l’acqua benedetta la salma del Romano Pontefice defunto e la incensa, mentre la schola canta il responsorio:

Credo quod Redémptor meus vivit et in novíssimo die de terra surrectúrus sum;* Et in carne mea vidébo Deum salvatórem meum.

Io credo: Il Signore è risorto e vive, e un giorno anch’io risorgerò con lui. Che io possa contemplarti, mio Dio e Salvatore mio.

L’assemblea:

V/. Quem visurus sum ego ipse et non alius et oculi mei conspecturi sunt.* Et in carne.

R/. Reposita est hæc spes mea in sinu meo.* Et in carne.

I miei occhi si apriranno alla sua luce, e su di lui si poserà il mio sguardo. Che io possa contemplarti, mio Dio e Salvatore mio.

Conservo salda questa speranza in cuore: Che io possa contemplarti, mio Dio e Salvatore mio.

Poi il Cardinale Decano dice la seguente orazione:

Misericordiæ tuæ, Pater clementissime, Papam nostrum Ioannem Paulum committimus, quem Petri successorem constituisti et Ecclesiæ pastorem, nuntium intrepidum verbi tui, divinorum mysteriorum fidelem dispensatorem.

Admitte eum, quæsumus, in cælorum sanctuarium, ubi cum omnibus electis tuis æterna gloria fruatur. Gratias tibi agimus, Domine, pro omnibus beneficiis quæ in tua bonitate, ad utilitatem plebis tuæ ei concessisti.

Ecclesiæ, Pastore orbatæ, dona solacium fidei et spei fortitudinem.

Tibi, Pater, fons vitæ, in Spiritu vivificante, per Christum,mortis victorem, omnis honor et gloria in sæcula sæculorum.

R/. Amen.

Padre clementissimo, affidiamo alla tua misericordia il nostro Papa Giovanni Paolo che tu hai costituito successore di Pietro e pastore della Chiesa, annunciatore intrepido della tua parola e fedele dispensatore dei divini misteri.

Ammettilo, ti preghiamo, nel santuario del cielo, a godere dell’eterna gloria con tutti i tuoi eletti. Ti rendiamo grazie, Signore per tutti i benefici che nella tua bontà gli hai concesso per il bene del tuo popolo.

Alla Chiesa, privata del suo Pastore, dona il conforto della fede e la forza della speranza.

A te, Padre, sorgente della vita, nello Spirito vivificante, per Cristo, vincitore della morte, ogni onore e gloria nei secoli dei secoli.

R/. Amen.

Tutti, restando in piedi al loro posto, cantano insieme:

In Paradiso ti accompagnino gli angeli, al tuo arrivo ti accolgano i martiri, e ti conducano nella santa Gerusalemme.

Ti accolga il coro degli angeli, e con Lazzaro povero in terra tu possa godere il riposo eterno nel cielo.



NEL LUOGO DELLA SEPOLTURA

Processione

Mentre il feretro del Romano Pontefice viene portato al luogo della tumulazione, tutti cantano il cantico evangelico Magnificat.

CANTICO DELLA BEATA VERGINE MARIA

Lc 1, 46-55 1.

1. Magnificat anima mea Dominum,

2. et exultavit spiritus meus* in Deo salvatore meo.

3. Quia respexit humilitatem ancillæ suæ.* Ecce enim ex hoc beatam me dicent omnes generationes.

4. Quia fecit mihi magna, qui potens est,* et sanctum nomen eius.

5. Et misericordia eius in progenies et progenies* timentibus eum.

6. Fecit potentiam in brachio suo,* dispersit supérbos mente cordis sui.

7. Deposuit potentes de sede* et exaltavit humiles.

8. Esurientes implevit bonis* et divites dimisit inanes.

9. Suscepit Israel puerum suum,* recordatus misericordiæ.

10. Sicut locutus est ad patres nostros,* Abraham et semini eius in sæcula.

11. Gloria Patri, et Filio,* et Spiritui Sancto.

12. Sicut erat in principio, et nunc et semper,* et in sæcula sæculorum. Amen



1. L’anima mia magnifica il Signore.

2. E il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore.

3. Perché ha guardato l’umiltà della sua serva.* D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

4. Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente * e Santo è il suo nome.

5. Di generazione in generazione la sua misericordia* si stende su quelli che lo temono.

6. Ha spiegato la potenza del suo braccio,* ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore.

7. Ha rovesciato i potenti dai troni,* ha innalzato gli umili.

8. Ha ricolmato di beni gli affamati,* ha rimandato i ricchi a mani vuote.

9. Ha soccorso Israele, suo servo, * ricordandosi della sua misericordia.

10. Come aveva promesso ai nostri padri, * ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

11. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo.

12. Come era nel principio, e ora e sempre * nei secoli dei secoli.

Amen.
Accompagnano il feretro il Cardinale Camerlengo, i Cardinali Capi d’Ordine, il Cardinale Arciprete della Basilica Vaticana, il Cardinale già Segretario di Stato, il Cardinale Vicario di Roma, il Sostituto della Segreteria di Stato, il Prefetto della Casa Pontificia, il Vice Camerlengo, una rappresentanza dei Canonici Vaticani, i familiari del Sommo Pontefice defunto.

Presiede la celebrazione il Cardinale Camerlengo, che indossa il piviale rosso.

Le spoglie del Sommo Pontefice vengono portate dalla Basilica Vaticana nelle Grotte Vaticane attraverso la porta detta di Santa Marta.

Mentre la salma è portata al sepolcro, la schola canta il Salmo 113 A e altri salmi, secondo l’opportunità con le loro antifone.

ANTIFONA 1

Cristo ti accolga in paradiso.

SALMO 113 A

In exitu Israel de Ægypto, * domus Iacobde populo barbaro,
factus est Iuda sanctuarium eius, * Israel potestas eius.

Mare vidit et fugit, * Iordanis conversus est retrorsum;
montes saltaverunt ut arietes, * et colles sicut agni ovium.

Quid est tibi, mare, quod fugisti? * et tu Iordanis, quia conversus es retrorsum?
Montes, quod saltastis sicut arietes, * et colles, sicut agni ovium?

A facie Domini contremisce, terra, * a facie Dei Iacob,
qui convertit petram in stagna aquarum * et silicem in fontes aquarum.

Gloria Patri.

Ant. Te suscipiat Christus in paradisum.

Quando Israele uscì dall’Egitto, la casa di Giacobbe da un popolo barbaro,
Giuda divenne il suo santuario, * Israele il suo dominio.

Il mare vide e si ritrasse, il Giordano si volse indietro,
i monti saltellarono come arieti, le colline come agnelli di un gregge.

Che hai tu, mare, per fuggire, * e tu, Giordano, perché torni indietro?
Perché voi monti saltellate come arieti * e voi colline come agnelli di un gregge?

Trema, o terra, davanti al Signore, * davanti al Dio di Giacobbe,
che muta la rupe in un lago, * la roccia in sorgenti d’acqua.

Gloria al Padre.

Ant. Cristo ti accolga in paradiso.

ANTIFONA 2

Apritemi le porte della giustizia: entrerò e renderò grazie al Signore.

SALMO 117 (118)

I

Confitemini Domino, quoniam bonus,* quoniam in sæculum misericordia eius.
Dicat nunc Israel, quoniam bonus, * quoniam in sæculum misericordia eius.
Dicat nunc domus Aaron, * quoniam in sæculum misericordia eius.
Dicant nunc, qui timent Dominum, * quoniam in sæculum misericordia eius.
De tribulatione invocavi Dominum, * et exaudivit me educens in latitudinem Dominus.
Dominus mecum, * non timebo, quid faciat mihi homo.
Dominus mecum adiutor meus, * et ego despiciam inimicos meos.
Bonum est confugere ad Dominum * quam confidere in homine.
Bonum est confugere ad Dominum * quam confidere in principibus.

Celebrate il Signore, perché è buono; * eterna è la sua misericordia.
Dica Israele che egli è buono: * eterna è la sua misericordia.
Lo dica la casa di Aronne: * eterna è la sua misericordia.
Lo dica chi teme Dio: * eterna è la sua misericordia.
Nell’angoscia ho gridato al Signore, * mi ha risposto, il Signore, e mi ha tratto in salvo.
Il Signore è con me, non ho timore; * che cosa può farmi l’uomo?
Il Signore è con me, è mio aiuto, * sfiderò i miei nemici.
È meglio rifugiarsi nel Signore * che confidare nell’uomo.
È meglio rifugiarsi nel Signore * che confidare nei potenti.

II

Omnes gentes circuierunt me, * et in nomine Domini excidi eos.
Circumdantes circumdederunt me, * et in nomine Domini excidi eos.
Circumdederunt me sicut apes † et exarserunt sicut ignis in spinis, * et in nomine Domini excidi eos.
Impellentes impulerunt me, ut caderem, * et Dominus adiuvit me.
Fortitudo mea et laus mea Dominus * et factus est mihi in salutem.
Vox iubilationis et salutis * in tabernaculis iustorum:
«Dextera Domini fecit virtutem! † Dextera Domini exaltavit me; * dextera Domini fecit virtutem! ».
Non moriar, sed vivam, * et narrabo opera Domini.
Castigans castigavit me Dominus, * et morti non tradidit me.

Tutti i popoli mi hanno circondato, * ma nel nome del Signore li ho sconfitti.
Mi hanno circondato, mi hanno accerchiato, * ma nel nome del Signore li ho sconfitti.
Mi hanno circondato come api, † come fuoco che divampa tra le spine, *ma nel nome del Signore li ho sconfitti.
Mi avevano spinto con forza per farmi cadere, * ma il Signore è stato mio aiuto.
Mia forza e mio canto è il Signore, * egli è stato la mia salvezza.
Grida di giubilo e di vittoria, * nelle tende dei giusti:
la destra del Signore ha fatto meraviglie, † la destra del Signore si è innalzata, * la destra del Signore ha fatto meraviglie.
Non morirò, resterò in vita * e annunzierò le opere del Signore.
Il Signore mi ha provato duramente, * ma non mi ha consegnato alla morte.

III

Aperite mihi portas iustitiæ; * ingressus in eas confitebor Domino.
Hæc porta Domini; * iusti intrabunt in eam.
Confitebor tibi, quoniam exaudisti me * et factus es mihi in salutem.
Lapidem, quem reprobaverunt ædificantes, * hic factus est in caput anguli;
Domino factum est istud, * et est mirabile in oculis nostris.
Hæc est dies, quam fecit Dominus: * exsultemus et lætemur in ea.
O Domine, salvum me fac; * o Domine, da prosperitatem!
Benedictus, qui venit in nomine Domini. * Benedicimus vobis de domo Domini.
Deus Dominus et illuxit nobis. * Instruite sollemnitatem in ramis condensis usque ad cornua altaris.
Deus meus es tu, et confitebor tibi, * Deus meus, et exaltabo te.
Confitemini Domino, quoniam bonus, * quoniam in sæculum misericordia eius.
Gloria Patri.

Ant. Aperite mihi portas iustitiæ, et ingressus in eas confitebor Domino.

Apritemi le porte della giustizia: * voglio entrarvi e rendere grazie al Signore.
È questa la porta del Signore, * per essa entrano i giusti.
Ti rendo grazie, perché mi hai esaudito, * perché sei stato la mia salvezza.
La pietra scartata dai costruttori * è divenuta testata d’angolo;
ecco l’opera del Signore: * una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno fatto dal Signore: * rallegriamoci ed esultiamo in esso.
Dona, Signore, la tua salvezza, * dona, Signore, la vittoria!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore. * Vi benediciamo dalla casa del Signore;
Dio, il Signore è nostra luce. † Ordinate il corteo con rami frondosi * fino ai lati dell’altare.
Sei tu il mioDio e ti rendo grazie, * sei il mio Dio e ti esalto.
Celebrate il Signore, perché è buono: * eterna è la sua misericordia.
Gloria al Padre.

Ant. Apritemi le porte della giustizia: entrerò e renderò grazie al Signore.

Antifona 3

Nello splendido corteo dei santi andrò alla casa di Dio.

SALMO 41 (42), 2-6

Quemadmodum desiderat cervus ad fontes aquarum, * ita desiderat anima mea ad te, Deus.
Sitivit anima mea ad Deum, Deum vivum; * quando veniam et apparebo ante faciem Dei?
Fuerunt mihi lacrimæ meæ panis die ac nocte, * dum dicitur mihi quotidie: «Ubi est Deus tuus?».
Hæc recordatus sum et effudi in me animam meam; † quoniam transibam in locum tabernaculi admirabilis * usque ad domum Dei,
in voce exsultationis et confessionis, * multitudinis festa celebrantis.
Quare tristis es, anima mea, * et quare conturbaris in me?
Spera in Deo, quoniam adhuc confitebor illi, * salutare vultus mei et Deus meus.
Gloria Patri.

Ant. Ingrediar in locum tabernaculi admirabilis usque ad domum Dei.

Come la cerva anela ai corsi d’acqua,* così l’anima mia anela a te, o Dio.
L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente:* quando verrò e vedrò il volto di Dio?
Le lacrime sono mio pane giorno e notte,* mentre mi dicono sempre: «Dov’è il tuo Dio?».
Questo io ricordo, e il mio cuore si strugge: † attraverso la folla avanzavo tra i primi * fino alla casa di Dio,
in mezzo ai canti di gioia * di una moltitudine in festa.
Perché ti rattristi, anima mia, * perché su di me gemi?
Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, * lui, salvezza del mio volto e mio Dio.
Gloria al Padre.

Ant. Nello splendido corteo dei santi andrò alla casa di Dio.



Tumulazione della salma
del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II

Il Celebrante:

Deum, misericordiarum Patrem, fratres carissimi, humiliter deprecemur pro Papa nostro Ioanne Paulo, qui in Domino obiit.

Fratelli carissimi, supplichiamo umilmente Dio, Padre di misericordia, per il nostro Papa Giovanni Paolo che è morto nel Signore.

Il Diacono:

1. Ut Deus animam Papæ nostri Ioannis Pauli de potestate tenebrarum liberare dignetur.

R/. Domine miserere.

2. Ut eius peccatis clementer indulgeat.

R/. Domine miserere.

3. Ut eius opera bona suscipiat.

R/. Domine miserere.

4. Ut eum in pacis et lucis regione collocare dignetur.

R/. Domine miserere.

5. Ut ei beatitudinem et societatem cum sanctis et electis suis donare dignetur.

R/. Domine miserere.



1. Perché Iddio si degni di liberare dal potere delle tenebre l’anima del nostro Papa Giovanni Paolo.

R/. Domine miserere.

2. Perché nella sua bontà perdoni i suoi peccati.

R/. Domine miserere.

3. Perché accetti le sue buone opere.

R/. Domine miserere.

4. Perché si degni di accoglierlo nella dimora della pace e della luce.

R/. Domine miserere.

5. Perché si degni di concedergli la beatitudine e la compagnia dei santi e dei suoi eletti.

R/. Domine miserere.

Tutti:

Pater noster, qui es in cælis: sanctificetur nomen tuum; adveniat regnum tuum; fiat voluntas tua, sicut in cælo, et in terra. Panem nostrum cotidianum da nobis hodie; et dimitte nobis debita nostra, sicut et nos dimittimus debitoribus nostris; et ne nos inducas in tentationem; sed libera nos a malo.

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.

Il Celebrante:

Omnipotens Deus, qui mortem nostram per Filium tuum Iesum Christum in cruce demortuum destruxisti, et per ipsum, vel in sepulcro quiescentem vel a mortuis gloriose resurgentem, tumulos sanctificasti et vitam nobis atque immortalitatem mirabiliter reparasti, suscipe preces nostras pro Papa nostro Ioanne Paulo qui, Christo commortuus et consepultus, beatam spem resurrectionis exspectat. Deus vivorum et mortuorum, concede propitius, ut te, quem agnovit in terra fidelis, sine fine laudet in cælo beatus.

Per Christum Dominum nostrum.

Dio onnipotente, che con la morte in croce del tuo Figlio hai vinto la nostra morte, con il suo riposo nel sepolcro hai santificato le tombe dei fedeli e con la sua gloriosa risurrezione ci hai ridato la vita immortale, accogli le nostre preghiere per il nostro Papa Giovanni Paolo che, morto e sepolto in Cristo, attende la beata speranza e la manifestazione gloriosa del Salvatore. Concedi, o Signore dei vivi e dei morti, a colui che ti ha servito fedelmente sulla terra di lodarti senza fine nella beatitudine del cielo.

Per Cristo nostro Signore.

R/. Amen.

Il Celebrante:

Requiem æternam dona ei, Domine.

R/. Et lux perpetua luceat ei.

Requiescat in pace.

R/. Amen.

L’eterno riposo donagli, Signore.

R/. E splenda a lui la luce perpetua.

Riposi in pace.

R/. Amen.

La cassa di legno di cipresso contenente le spoglie del Romano Pontefice, viene legata con nastri rossi, sui quali vengono impressi i sigilli della Camera Apostolica, della Prefettura della Casa Pontificia, dell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice e del Capitolo Vaticano.

Quindi è collocata nella cassa di legno zincata, che immediatamente viene saldata; su di essa vengono impressi i sigilli degli Uffici suddetti.

Sul coperchio vi sono la croce e lo stemma del Pontefice defunto.

Mentre la bara viene deposta nel sepolcro, si canta l’antifona:

Salve, Regina, madre di misericordia,
vita, dolcezza e speranza nostra, salve.
A te ricorriamo, esuli figli di Eva;
a te sospiriamo, gementi e piangenti
in questa valle di lacrime.
Orsù dunque, avvocata nostra,
rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi.
E mostraci, dopo questo esilio, Gesù,
il frutto benedetto del tuo seno.
O clemente, o pia, o dolce vergine Maria.

Il notaio del Capitolo della Basilica Vaticana redige l’atto autentico della tumulazione e lo legge di fronte ai presenti.

TUTTI I DIRITTI RISERVATI
A CURA DELL'UFFICIO DELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE
DEL SOMMO PONTEFICE

(La serie completa dei libretti 2005 sarà disponibile previa prenotazione)

TIPOGRAFIA VATICANA
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